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Ennio

17 Aprile 2022

6,50€
ORARIO: DOMENICA E FESTIVI (18/04 e 25/04) PROIEZIONE UNICA ORE 20:30
LUNEDI’ e MARTEDI’ PROIEZIONE UNICA ORE 21:00
Intero: € 6,50. Ridotto (tessera ARCI / ragazzi fino ai 12 anni / disabili e accompagnatori / tesserati SPI CGIL): € 5,50. Super green pass e FFP2 obbligatori

REGIA : Giuseppe Tornatore. SOGGETTO e SCENEGGIATURA: Giuseppe Tornatore. FOTOGRAFIA : Fabio Zamarion, Giancarlo Leggeri. MONTAGGIO: Massimo Quaglia, Annalisa Schillaci. MUSICHE : Ennio Moricone. SUONO : Gilberto Martinelli, Fabio Venturi. INTERPRETI: Ennio Morricone, Quentin Tarantino, Clint Eastwood, Carlo Verdone, Gianni Morandi, Nicola Piovani, Liliana Cavani. PRODUZIONE: B PRODUZIONI SRL, IN COPRODUZIONE CON POTEMKINO. ORIGINE: ITALIA, 2021. DISTRIBUZIONE: LUCKY RED. DURATA: 150 minuti. GENERE : documentario.

TRAMA

Flash. Il neodiplomato Ennio Morricone e il maestro Goffredo Petrassi che piangono insieme. Flash. Morricone che si sente “umiliato”, ovvero umiliante la musica stessa, per aver dovuto barattare quella assoluta con la sussistenza. Flash. Morricone che fa ginnastica sul tappeto di casa, ogni mattina. Flash. Morricone che conquista Elio Petri, avvince i Taviani, perde l’Arancia meccanica di Kubrick. Flash. Morricone che scrive musica come noi la lista della spesa. Flash. Ennio Morricone, di cui dopo questo bellissimo documentario l’amico e collaboratore di una vita, Giuseppe Tornatore, capirà due cose: non era consapevole della propria grandezza; l’opera omnia non verrà mai perimetrata. L’uomo dietro l’artista, è Ennio, fuori concorso alla 78. Mostra di Venezia, di cui ha rappresentato un vertice assoluto. In buon ordine (cronologico) e bella copia (la cura stilistica di Tornatore non la si scopre di certo oggi), mette in riga note, pensieri e talking heads – tra gli altri, Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, i Taviani, Verdone, Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone, Quentin Tarantino, Bruce Springsteen, Nicola Piovani, Hans Zimmer e Pat Metheny – o, meglio, li mette nel pentagramma: è una partitura musicale il film stesso, e questa ammirevole, sorprendente e al contempo evidente qualità è il dono più grande che Peppuccio ha fatto a Ennio, consustanziando soggetto e supporto. Si vede il musicista, sopra tutto, si vede la musica, una sinestesia cercata, alimentata e sublimata da Tornatore. Rimane nello spettatore l’aneddotica gustosa, dalla colonna sonora di Arancia meccanica negata a Ennio da un gelosissimo Sergio Leone al Tom & Jerry sciaguratamente tirato in ballo a mo’ di exemplum da Oliver Stone, e – Tornatore confida – un punto di partenza, invero sontuoso, per gli studiosi che vorranno applicarsi oggi e domani al mondo Morricone. La confidenza tra Ennio e Peppuccio, condensata nella lunga intervista del regista dorsale al doc, non è esclusiva, ma inclusiva: la sperimentazione, la moglie Maria, la commozione, il padre trombista, tutto si scoglie in un lessico familiare, il maestro e le sue note, le sue composizioni, le sue e nostre emozioni. Per definire questo lavoro, torna buono The Hateful Eight, che è valso a Morricone il suo secondo Oscar nel 2016: Tarantino girò in 70mm quello che a tutti gli effetti è un dramma da camera. Tornatore con Ennio ha fatto lo stesso: ha voluto il mondo per dire di un uomo. Enciclopedico, universale, intimo: Ennio. Federico Pontiggia, cinematografo.it

Il più grande coregista del Novecento è stato Ennio Morricone. Lo abbiamo sempre sospettato, ora ne siamo certi. Anche se forse non è mai stato su un set, il musicista più prolifico e popolare della storia del cinema (oltre 500 titoli) non si limitava a comporre ma trasformava i film a cui collaborava. E prima dei film le canzoni che arrangiava negli anni Sessanta, una lunga serie di evergreen, da Gianni Morandi a Edoardo Vianello, da Paul Anka a Miranda Martino, dal “Barattolo” a “Sapore di mare”. Successi strepitosi baciati ogni volta da un timbro, un’invenzione, un effetto che rendeva il tutto unico. Magari “suonando” una macchina da scrivere o scrivendo e riscrivendo l’attacco folgorante di “In ginocchio da te” perché Migliacci della Rca non era mai soddisfatto. Lo racconta con contagioso entusiasmo l’ affettuoso, minuzioso, trascinante, musicalissimo documentario di Tornatore, un ritratto d’ artista che non dimentica mai l’uomo e con Morricone resuscita tutta un’ epoca, un’ Italia, uno stile di vita e di lavoro in cui vertiginosamente si mescolano l’alto e il basso, il contrappunto e la melodia, Stravinskij e il Quartetto Cetra, la musica atonale e la capacità di trasferire la sua lezione in quello che ancora non si chiamava pop, senza mai perdere rigore o inventiva. Anche se il cuore del film è nella prima parte, la più intima e commossa, che ripercorre la severa formazione del musicista romano al Conservatorio sotto Goffredo Petrassi. Anni duri, col giovane Ennio che «nel periodo dei tedeschi e poi degli americani» suona nei ristoranti per mangiare (soldi neanche l’ombra) o per i grandi della rivista, Totò, Macario, Dapporto, Rascel, Wanda Osiris. Iniziando poi a scrivere per il cinema sotto pseudonimo, timorosissimo. Fino a quando non gli telefona un ex-compagno di scuola, tal Sergio Leone, e nasce la leggenda. Fitta di trame e sottotrame memorabili come le sue musiche. Perché da Petri a Pontecorvo, da Argento a Verdone, da Tarantino a Malick (che batte a scacchi al telefono, senza neanche vedere la scacchiera), Morricone non smette di ricordare, di stupire e stupirsi, di mettersi pudicamente a nudo con afflato quasi mistico. Sintetizza Faenza: «Anche Petrassi ha fatto colonne sonore, ma non ha mai pensato che quella da film fosse musica. Morricone invece sì».

Fabio Ferzetti L’Espresso, 13 febbraio 2022

Dettagli

Data:
17 Aprile 2022
Prezzo:
6,50€
Categoria Evento:
Tag Evento:
Sito web:
http://www.circolobrunomora.it/

Organizzatore

Circolo Bruno Mora
Phone
+39 059 4730554
Email
circolobmora@hotmail.it
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Luogo

s.marino di carpi
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